Lavorazione
L’alabastro, formatosi nel territorio volterrano durante il periodo miocenico dalla concentrazione di sali marini, in particolare cloruro di sodio e solfato di calcio, è una pietra candida talvolta venata, variamente opalina e molto più morbida del marmo, che si presta ad essere impiegata in lavorazioni ricche di dettagli ed in oggetti luminosi.
L’alabastro viene estratto sotto forma di blocchi ovoidali in gallerie a profondità variabile da 50 a 100 metri situate a Castellina Marittima o in cave a cielo aperto nelle località di Pomarance, Gesseri e Ulignano.
L’alabastro viene estratto sotto forma di blocchi ovoidali in gallerie a profondità variabile da 50 a 100 metri situate a Castellina Marittima o in cave a cielo aperto nelle località di Pomarance, Gesseri e Ulignano.
I blocchi di alabastro vengono opportunamente tagliati e dimensionati per le successive lavorazioni: la squadratura e la tornitura.
Per le lavorazioni di squadratura, le lastre vengono segate in forme geometriche e poi opportunamente eseguiti tagli con seghe a disco e con taglierine per lavorazioni di mosaici, scacchiere e altro.
Per la tornitura, le lastre vengono segate in forme cilindriche e a sua volta questi pezzi vengono incollati con speciale colla all’asse del tornio finchè, usando appositi utensili chiamati rampini, si scavano i pezzi e si lisciano con carte abrasive.
Per la tornitura, le lastre vengono segate in forme cilindriche e a sua volta questi pezzi vengono incollati con speciale colla all’asse del tornio finchè, usando appositi utensili chiamati rampini, si scavano i pezzi e si lisciano con carte abrasive.